Su Mostri numero 2 del 1990, inizia una saga di brevi storie libere dal titolo “Trash”, scritta da Vincenzo Perrone e magistralmente disegnata da Roberto De Angelis. Con “Tempi duri per i mostri” il tratto torna ad essere funzionale, l’uso dei neri è perfetto, non si vedono più quelle chiazze scure che avevano caratterizzato la prima storia pubblicata dalla ACME. Possiamo affermare che De Angelis ha preso le misure per le atmosfere che lo accompagneranno per più di un anno. Con questi racconti, appare un’altra faccia dell’autore, l’amore per il grottesco. In tutti i lavori precedenti non era affiorato, se non nella parentesi porno, il gusto della caricatura intesa come esasperazione dei caratteri umani. Perrone scrive delle microstorie incentrate sull’equivoco, sulla traslazione della realtà condite con humour nero; De Angelis tratteggia egregiamente i personaggi e le situazioni rendendole credibili anche quando sono paradossali. Graficamente in costante crescita non cerca virtuosismi inutili, continua ad affinare il tratto rendendolo morbido e armonico, mescolando sapientemente le luci e le quadrature.
Mostri & Company – “Trash” © 1989 – 1991 A.C.M.E. e degli AUTORI